“Io so de Tore Maura e non so d’accordo”
“Quello che sta a fa lei è una leva sulla rabbia della gente”
“A me sto fatto che bisogna annà sempre contro la minoranza non me sta bene. Non me sta bene che no.”
“Secondo me nessuno deve esse lasciato dietro. Né italiani, né rom, né africani, né qualsiasi tipo de persona… Io so sicuro che sì.”
“Almeno io penso, nun me faccio spigne da le cose vostre fatte apposta, poteva veni’ qualsiasi partito politico…”
Simone in due parole ha detto ciò che dicono da anni studiosi ed esperti in immigrazione e minoranze: in Italia gli immigrati e le minoranze sono usati come capri espiatori, come causa prima per il malfunzionamento del sistema.
Come quando si ha una malattia e si identifica una causa sbagliata, si daranno medicine non adeguate e non si starà mai star meglio. Così identificare una causa sbagliata per il malfunzionamento del sistema porta a che il sistema non possa mai funzionare.
Per chi osserva che Simone non parla un buon italiano e quindi per questo poco credibile, concludo che queste persone non sono pensatori critici. Confondono la forma con la sostanza. Per quanto ciò che viene espresso sia chiaro, logico e motivato ciò è sufficiente a costituire un’argomentazione. La bontà di un’argomentazione non si basa sulla sua forma ma sul fatto che le premesse siano vere e che vi sia un nesso logico tra premesse e conclusione.
Bisogna individuare il contesto, se Simone stesse sostenendo l’esame di Italiano, allora sarebbe valutato per come parla, ma in questo caso il modo in cui si esprime, purché sia chiaro, non è rilevante.
Sono d’accordo. Consideriamo anche l’età e il coraggio di, come dire, correre da solo. Abbiamo bisogno di Simoni.
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