Pensiero Critico all’Università… e a scuola?

Oggi su La Repubblica è pubblicato un articolo dove si spiega quanto sia utile imparare a pensare in modo critico per gli studenti universitari. Si precisa come vengano organizzati corsi ad hoc in diverse Università italiane mentre all’estero, si dice, ciò avviene già da tempo.

La domanda è: perchè aspettare fino all’Università prima di imparare a pensare? Non si tratta di uno sforzo inutile? Nel senso: prima ti insegnano a non pensare mandando a memoria nozioni su cui non puoi neanche immaginare di avere un’opinione divergente, che sarebbe invece da discutere e confrontare nel rispetto di tutti. Poi quando sei ormai grande e vai all’Università finalmente ti insegnano a pensare, cioè ti insegnano ad avere una tua opinione su fatti, circostanze ed azioni da discutere e confrontare con gli altri nel rispetto reciproco.

Prima sei solo una scatola vuota da riempire e poi quando sei ben piena con nozioni granitiche ti dicono di mettere tutto in discussione.

Tutto questo con grande danno della maggioranza degli italiani che all’Università non ci va. E che dire di chi ci va ma non va proprio in quelle Università che hanno introdotto corsi sul Pensiero Critico?

In ultimo, il Pensiero Critico non dovrebbe essere oggetto di un corso ad hoc ma dovrebbe essere invece il modo in cui tutte le materie vengono studiate.

PenSiamo da anni lavora per questo e per farlo è andata a cercare esperienze dentro e fuori dall’Italia che da diversi decenni applicano il Pensiero Critico nell’educazione, cioè nella scuola dell’obbligo.

Queste realtà esistono e anche da molto tempo ma forse a noi sembrano innovative…

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