La propensione a fregare gli altri mostra finalmente i suoi limiti

Qualche stampa straniera ha scritto che temono che gli italiani non riescano a rispettare le regole perché cercano di applicare la “furbizia” (scritta in italiano). In Italia sono comparse molte vignette di gente sulle piste da sci che dicono: “vedi sono più furbo, il virus con me non attacca!”.
Dobbiamo riconoscere che il ricorso alla furbizia è di molta gente comune e non del governo. Mi sembra che il nostro governo si stia comportando molto bene anche se, a parer mio, avrebbe potuto essere più tempestivo cercando di prevedere la situazione, studiando meglio ciò che era successo nei paesi che ci hanno preceduto. Chi non si comporta bene è invece molta gente comune…
E se fosse questa l’occasione per uscire dalla sindrome furbizia e crescere? E se fosse l’occasione in cui la propensione a fregare gli altri mostra finalmente i suoi limiti? Semplicemente perché se si continua a cercare di fare i furbetti non se ne esce. La terapia per guarire è proprio l’opposto: un’assunzione di responsabilità collettiva. Quello che faccio può danneggiare gli altri in modo esponenziale ed alla fine ripercuotersi contro di me, quindi faccio ciò che devo fare, adotto tutte le misure preventive possibili. Gli altri e l’io diventano il noi e noi tutti dobbiamo agire insieme, dobbiamo essere disciplinati per uscire da questa situazione.
Qualcuno ha detto “la dedizione porta alla libertà”, questa affermazione mi sembra perfettamente adeguata alla situazione attuale. La dedizione che comporta avere degli obiettivi, praticare la disciplina, pensare attentamente ci porterà alla libertà dal virus e non solo.
Dicevo che il ricorso alla furbizia è più della gente comune che del governo perché mi sembra che il governo italiano, rispetto ad altri governi europei, si sia comportato in modo più trasparente. Infatti, non credo sia l’Italia il paese europeo che ha più contatti con la Cina. Basterebbe vedere quanti voli da/per la Cina partivano ogni giorno da Milano e Roma e quanti invece da Parigi, Londra, Francoforte… E’ plausibile pensare che siano i paesi con più contatti con la Cina i primi ad aver subito il contagio. Allora non è la nostra politica a fare la furbetta mentre forse lo stanno facendo i politici di altri paesi europei che non comunicano il numero di persone malate. In Italia non siamo ai livelli di Singapore, dove vengono rese pubbliche anche le strade dove si è trovata una persona contagiata, ma forse ci stiamo comportando molto meglio di altri.
Per cui penso che se la nostra politica non sta facendo la furbetta ed è diventata responsabile, forse perché è il modo migliore per affrontare la situazione, la stessa cosa dovremmo fare noi italiani. E’ una grande occasione, cogliamola!

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